Lo Sport come palestra di vita

Il 5 dicembre, assieme a Francesca Ferretti e Francesco Messori, parleremo di questo ed altro ancora con gli studenti dell’IPSIA Vallauri di Carpi, in un evento che rientra nel decennale della Casa del Volontariato.

Imparare dalle sconfitte, accettare una sfida, prefiggersi grandi obiettivi: tutti esercizi utili che possiamo trovare nella palestra dello sport. Ma la prima capacità che ci insegna questo maestro di vita è che ogni difficoltà si può superare, ma lo si può fare solo  insieme e mai da soli. Anche la disabilità, quindi, si può affrontare sportivamente facendo gioco di squadra.

Il 5 dicembre, assieme a Francesca Ferretti e Francesco Messori, parleremo di questo ed altro ancora con gli studenti dell’IPSIA Vallauri di Carpi, in un evento che rientra nel decennale della Casa del Volontariato.

Il tre dicembre non è il gorno delle domande, ma delle soluzioni. E una di queste è sicuramente lo sport. Grazie allo sport non nessun cieco recupererà la vista, esattamente come nessun timido diventerà magicamente estroverso. Quello che lo sport può fare è aiutare giorno per giorno a lavorare sul nostro atteggiamento che abbiamo nei confronti delle nostre debolezze e incapacità.

Imparare dalle sconfitte, accettare una sfida, prefiggersi grandi obiettivi: tutti esercizi utili che possiamo trovare nella palestra dello sport. Ma la prima capacità che ci insegna questo maestro di vita è che ogni difficoltà si può superare, ma lo si può fare solo  insieme e mai da soli. Anche la disabilità, quindi, si può affrontare sportivamente facendo gioco di squadra.

Il 5 dicembre, assieme a Francesca Ferretti e Francesco Messori, parleremo di questo ed altro ancora con gli studenti dell’IPSIA Vallauri di Carpi, in un evento che rientra nel decennale della Casa del Volontariato.

Quante volte ci siamo sentiti nonin grado di fare qualcosa, perché pensiamo di non avere le capacità o ci rendiamo conto che non abbiamo gli strumenti per realizzare i nostri obiettivi?

Il tre dicembre non è il gorno delle domande, ma delle soluzioni. E una di queste è sicuramente lo sport. Grazie allo sport non nessun cieco recupererà la vista, esattamente come nessun timido diventerà magicamente estroverso. Quello che lo sport può fare è aiutare giorno per giorno a lavorare sul nostro atteggiamento che abbiamo nei confronti delle nostre debolezze e incapacità.

Imparare dalle sconfitte, accettare una sfida, prefiggersi grandi obiettivi: tutti esercizi utili che possiamo trovare nella palestra dello sport. Ma la prima capacità che ci insegna questo maestro di vita è che ogni difficoltà si può superare, ma lo si può fare solo  insieme e mai da soli. Anche la disabilità, quindi, si può affrontare sportivamente facendo gioco di squadra.

Il 5 dicembre, assieme a Francesca Ferretti e Francesco Messori, parleremo di questo ed altro ancora con gli studenti dell’IPSIA Vallauri di Carpi, in un evento che rientra nel decennale della Casa del Volontariato.

Il 3 dicembre è la giornata internazionale della disabilità, un momento in cui tutti possiamo chiederci cosa significhi nel mondo di oggi questa parola. L’Organizzazione Mondiale della sanità ci viene in aiuto distinguendo l’handicap dalla disabilità, definendo il primo come una barriera sociale, fisica o culturale che impedisce alla persona con una disabilità di svolgere le sue attività quotidiane. Facendo un esempio pratico, l’handicap per un non vedente si può tradurre nell’impossibilità di utilizzare un pc privo di sintetizzatore vocale o di appositi display che supportano la lettura braille. La disabilità, invece, è l’effettiva incapacità di svolgere un’attività a seguito di una menomazione. Tornando a un esempio pratico, la disabilità visiva si riferisce proprio al fatto di non vedere luci, colori, forme ecc. Secondo questa definizione, la disabilità è, quindi, l’incapacità di svolgere un’azione a seguito di una mancanza fisica o mentale, che può essere compensata tramite l’utilizzo di supporti e ausili dove possibile.

Quante volte ci siamo sentiti nonin grado di fare qualcosa, perché pensiamo di non avere le capacità o ci rendiamo conto che non abbiamo gli strumenti per realizzare i nostri obiettivi?

Il tre dicembre non è il gorno delle domande, ma delle soluzioni. E una di queste è sicuramente lo sport. Grazie allo sport non nessun cieco recupererà la vista, esattamente come nessun timido diventerà magicamente estroverso. Quello che lo sport può fare è aiutare giorno per giorno a lavorare sul nostro atteggiamento che abbiamo nei confronti delle nostre debolezze e incapacità.

Imparare dalle sconfitte, accettare una sfida, prefiggersi grandi obiettivi: tutti esercizi utili che possiamo trovare nella palestra dello sport. Ma la prima capacità che ci insegna questo maestro di vita è che ogni difficoltà si può superare, ma lo si può fare solo  insieme e mai da soli. Anche la disabilità, quindi, si può affrontare sportivamente facendo gioco di squadra.

Il 5 dicembre, assieme a Francesca Ferretti e Francesco Messori, parleremo di questo ed altro ancora con gli studenti dell’IPSIA Vallauri di Carpi, in un evento che rientra nel decennale della Casa del Volontariato.

Lo Sport come palestra di vita

Il 3 dicembre è la giornata internazionale della disabilità, un momento in cui tutti possiamo chiederci cosa significhi nel mondo di oggi questa parola. L’Organizzazione Mondiale della sanità ci viene in aiuto distinguendo l’handicap dalla disabilità, definendo il primo come una barriera sociale, fisica o culturale che impedisce alla persona con una disabilità di svolgere le sue attività quotidiane. Facendo un esempio pratico, l’handicap per un non vedente si può tradurre nell’impossibilità di utilizzare un pc privo di sintetizzatore vocale o di appositi display che supportano la lettura braille. La disabilità, invece, è l’effettiva incapacità di svolgere un’attività a seguito di una menomazione. Tornando a un esempio pratico, la disabilità visiva si riferisce proprio al fatto di non vedere luci, colori, forme ecc. Secondo questa definizione, la disabilità è, quindi, l’incapacità di svolgere un’azione a seguito di una mancanza fisica o mentale, che può essere compensata tramite l’utilizzo di supporti e ausili dove possibile.

Quante volte ci siamo sentiti nonin grado di fare qualcosa, perché pensiamo di non avere le capacità o ci rendiamo conto che non abbiamo gli strumenti per realizzare i nostri obiettivi?

Il tre dicembre non è il gorno delle domande, ma delle soluzioni. E una di queste è sicuramente lo sport. Grazie allo sport non nessun cieco recupererà la vista, esattamente come nessun timido diventerà magicamente estroverso. Quello che lo sport può fare è aiutare giorno per giorno a lavorare sul nostro atteggiamento che abbiamo nei confronti delle nostre debolezze e incapacità.

Imparare dalle sconfitte, accettare una sfida, prefiggersi grandi obiettivi: tutti esercizi utili che possiamo trovare nella palestra dello sport. Ma la prima capacità che ci insegna questo maestro di vita è che ogni difficoltà si può superare, ma lo si può fare solo  insieme e mai da soli. Anche la disabilità, quindi, si può affrontare sportivamente facendo gioco di squadra.

Il 5 dicembre, assieme a Francesca Ferretti e Francesco Messori, parleremo di questo ed altro ancora con gli studenti dell’IPSIA Vallauri di Carpi, in un evento che rientra nel decennale della Casa del Volontariato.